RSU Gruppo CAD IT: Ferie e permessi 2015, facciamo i conti

venerdì 6 febbraio 2015

Ferie e permessi 2015, facciamo i conti

Nuovi piani ferie “mensili”. Come comportarsi?

Cambiati i piani ferie rispetto l’anno scorso, sembra siano applicati in modo diverso in alcuni uffici. Abbiamo chiesto un chiarimento alla Direzione su cosa ci si aspetti da ognuno di noi.

In uno degli ultimi incontri di settimana scorsa, abbiamo incalzato la Direzione sui nuovi piani ferie. Dalle nuove disposizioni sembrava che tutti si dovesse fare ferie in agosto. L’obiettivo, invece, resta l’abbattimento del monte di ferie e permessi dell’anno. Dai circa 12 mila giorni dell’anno scorso, ai 9 mila di quest’anno, secondo la Direzione siamo avviati verso una situazione di normalità. Per noi normalità potrebbe significare un massimo di 10 giorni di ferie/permessi accantonate a persona. Ora siamo a poco più di 20 giorni di media a persona.

La Direzione ci ha spiegato che quest’anno le regole sono meno restrittive. Sarà sufficiente indicare un piano con il numero di giorni come obiettivo per ogni mese - non sono richieste le date esatte e se l’obiettivo non viene raggiunto, l'Amministrazione incalzerà i responsabili. Si potranno sempre fare aggiustamenti, purché si realizzi l’obiettivo annuale. È importante ipotizzare ora un piano per adattarlo poi alle necessità singole e dell’ufficio. In questo senso agosto resta sì un periodo caldamente (è proprio il caso di dirlo) consigliato dalla Direzione - certamente per la bassa intensità di relazioni coi clienti - ma non obbligato.

Chiarito il merito, veniamo a un caso di impropria applicazione del piano ferie. Un responsabile non bene aggiornato, potrebbe applicare ancora i dettami precedenti e richiedere ad esempio:
  • i giorni esatti invece dei soli totali indicativi;
  • irrigidirsi sulle date e non focalizzare l'obiettivo annuale;
  • contestare alla pari chi ha poche ferie e chi ne parecchie.
In questi casi, possiamo fare due cose:
  • segnalarlo alle Rsu affinché facilitino una corretta applicazione del nuovo piano e una verifica dell'effettiva necessità di programmare i giorni precisi precisi o di abbattere il monte ferie di chi tipicamente ne accantona poche;
  • spiegare al responsabile il nostro punto di vista (fategli pure leggere questo articolo): capiamo tutti, infatti, come sia difficile anticipare la programmazione di 20gg di ferie, figuriamoci gli ulteriori 14gg di permesso che sono appannaggio del dipendente per le sue necessità mediche o famigliari per loro natura non prevedibili.
Detto questo, quando la Direzione ci ha chiesto di concordare anche giorni di permesso da usufruire collettivamente, abbiamo riepilogato il percorso che ci ha portato originariamente a criticare il cambio modalità di pianificazione. Abbiamo sottolineato il nostro ruolo di rappresentanza secondo il quale daremo una risposta sui permessi collettivi basandoci sull'ormai tradizionale sondaggio.

Rassicurati sul fatto che non vi siano sofferenze di bilancio, tanto meno da rendere necessario l'azzeramento dei monte ore e permessi di tutti, non vogliamo che ad abbattere il monte ferie, siano i soliti che ne hanno poche perché le fanno. 2/3 dei colleghi hanno più di 20gg di accantonato. Tra questi, vi sono quelli che vorrebbero fare ferie ma non riescono per ragioni organizzative. Meglio allora sforzarsi nel migliorare l'organizzazione del lavoro, piuttosto che appiattirsi a sindacare su un rendiconto amministrativo delle assenze. La Direzione ha confermato che sta lavorando anche a questo aspetto.

Sottolineato l’aspetto organizzativo, siamo passati a quello del “limite” dei 2gg di accantonato massimo, rimasto dalle regole dall'anno scorso. Partendo dal fatto che la legge dà facoltà di usufruire delle ferie entro 18 mesi e i permessi entro 24, tutto sommato significa che un dipendente potrebbe avere un accantonato teorico di 38 giorni senza mettere in difficoltà l’azienda; mentre, imponendo l’azzeramento delle ferie si mette in difficoltà la persona – alcune sono andate in negativo. Per questo abbiamo proposto di tenere come riferimento un accantonato massimo di 10gg. La risposta ricevuta è stata che il limite resta a 2 per ragioni di obiettivo ma che non si preclude che per esigenze personali si possano accantonare più giorni.

Cosa ne pensate? Nel vostro ufficio come sono state interpretate o vissute le nuove disposizioni?
Segnalate se avete problemi o proposte col piano ferie e vi raccomandiamo di compilare il sondaggio sui PAR del 2015.

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